Ieri abbiamo avuto la possibilità di visitare la Praga ebraica, e con essa ogni angolo di sofferenza della quale è impregnata questa città.
Abbiamo potuto osservare i disegni di alcuni bambini ebrei, conservati per anni con cura in una valigia, colma di dolore e dei loro sogni più luminosi.
Molti di questi disegni rappresentano la paura e la disperazione percepiti dai loro occhi puri, che permettono anche a noi di cogliere per qualche attimo, seppure in parte, la sofferenza alla quale sono stati sottoposti.
A colpirci in particolar modo è stato un disegno in cui non viene rappresentata la sofferenza, ma al contrario, il desiderio più sincero e dolce che possa esistere: la libertà. Questa bambina ha ritratto sè stessa, sdraiata vicino a quella che potrebbe essere una mamma, una sorella o semplicemente una cara amica, circondata da fiori, in uno scenario opposto a quello nel quale stava vivendo.
Il fatto che nonostante tutta l’atrocità vissuta, questa bambina sia riuscita a disegnare il suo desiderio più autentico e profondo su un foglio di carta, fa comprendere quanto il bene possa sovrastare il dolore.
In mezzo a tanti disegni raffiguranti la paura, è stato proprio questo a colpirci e a regalarci un’emozione carica di vita e speranza.
Questa bambina non ha chiesto una casa grande, una bella automobile o qualsiasi altro bene materiale, ciò che desiderava era semplicemente un luogo nel quale rimanere sdraiata e sentirsi al sicuro ad osservare il cielo, quello stesso cielo che magari la stava aspettando, per accoglierla e custodirla con cura!
Ilaria, Greta, Melania, Giulia, Greta, Maddalena, Federica, Sofia – 5O Liceo Matilde di Canossa
