Chi ha paura dell’omino nero?
Io! Io ho paura dell’omino nero, come di qualsiasi altro omino che sia diverso da me.
Che si vesta in modo differente, che non parli la mia stessa lingua o che non rispetti le mie tradizioni.
Ma cosa posso fare io? Non posso certo uccidere nessuno, andrebbe contro il mio credo e non mi attento ad andare contro di esso. Ho troppa paura, anche di quello.
Mi dicono che dovrei tollerare, comprendere il diverso, o almeno provarci. Mi dicono che starei meglio, che sarei una persona migliore, che potrei lavorare per un futuro migliore. Insieme.
Ma io non lo voglio un futuro così. Un futuro incerto, difficile, che mi metterebbe alla prova.
Io voglio tenere quel poco che ho tutto per me, perché prima vengo io e poi, forse, gli altri.
Cosa faccio allora? Mi giro dall’altra parte, chiudo un occhio, faccio finta di non vedere. Fingo di non sentire i lamenti di quegli omini che mi chiamano, che mi pregano e che, nei sogni, mi perseguitano.
Finalmente una buona notizia: Hanno approvato delle leggi che escludano quegli omini, perché la smettano di infastidirmi. Io sto zitto. Io resto indifferente.
A pensarci bene, però, se lo meritavano davvero? Essere esclusi, denigrati, uccisi, cancellati. Non lo meritavano. E io sono complice.
Ma il passato non si cambia e il futuro dipende da quanto conosciamo il passato stesso. Io ho deciso di conoscerlo, io lo conosco, finalmente.
Tu hai paura dell’omino nero?
Io no.

Lorenzo Franceschi, classe 5BL, Liceo Statale Rinaldo Corso