È il secondo viaggio che faccio e ogni volta è un pugno forte dentro allo stomaco, un sapore amaro mi scorre in gola e mi lascia senza fiato. È terrificante toccare da vicino questo pezzo di storia recente, accorgersi che i racconti che sentivo fare da mio padre e più tardi vedevo nei filmati storici sono lì, in una terra che faticosamente chiamiamo Europa, come se questo fosse un modo di attribuirle un più alto valore di civiltà, quasi a voler cancellare questo passato scomodo.
Questa Europa di cui tanto ci riempiamo la bocca si è formata invece anche sulle ceneri di questo atroce passato, ha sancito le sue leggi proprio sul fondamento di uguali diritti di tutti i cittadini, senza distinzioni di razze, di sesso, di censo e di religione. Potrebbe sembrare scontato, ma, come vediamo, è stato pagato un tributo di sangue pesantissimo per ribaltare il corso della storia alla metà degli anni ’40.
Vite umane orrendamente massacrate in nome di un odio fratricida che accampava ragioni fondate su inesistenti divisioni razziali, sulla base di un progetto delirante di creazione di una nuova società di eletti, i soli ad essere degni di vivere. Come sia potuto succedere che l’uomo sia arrivato a tanto, nonostante la sua conoscenza della storia, è davvero incomprensibile. Ma, a quanto pare, non è mai finito il tempo di stupirsi, perché abbiamo anche i negazionisti e ancora peggio i movimenti che inneggiano al fascismo, NONOSTANTE SIA SANCITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE CHE IL FASCISMO E’ ILLEGALE, PERTANTO LA SUA APOLOGIA E’ UN REATO CHE DEVE ESSERE PERSEGUITO.
La storia ci ha consegnato atrocità che non possono essere dimenticate, sulle quali l’ignoranza non è ammessa ed è per questo che siamo qui, con la nostra testimonianza e la nostra volontà di mantenerci sempre vigili e attenti difensori dei nostri diritti e della nostra libertà. La libertà di scegliere e di dire NO.
Prof. Paola Romoli, 4A Liceo Moro