Classe 5F Istituto Cattaneo – Dall’Aglio, Castelnovo ne’ Monti (RE) – 2017

Pierino
Ruffini

Quest’uomo, uno come molti, uno come tanti, uno come noi.
Uno che da quando è nato nel 1901 insieme al suo gemello Guido, ha vissuto una vita non agiata come quelli di oggi, ma una vita allora considerata normale, che a lui sarebbe piaciuto continuare a vivere. Ha visto la Grande guerra, ha visto il fascismo, poi di nuovo la guerra. Un giorno viene chiamato nella casa del fascio, l’attuale teatro, con un inganno: gli uomini devono ricevere un lasciapassare per entrare e uscire da Castelnovo, occupato dai tedeschi. In molti si radunarono in teatro, era il 9 ottobre del 1944, un giorno grigio di nebbia e pioggia. La sera vengono chiuse le porte e gli uomini che sono rimasti dentro non conoscono il loro destino. Verso sera in colonna vengono condotti a Felina, da lì a Fossoli. Da Fossoli in Germania a Kahla.
Durante il viaggio non sanno a cosa andranno incontro, il pensiero va alla moglie Maria. Nell’ultima lettera le raccomanda di farsi coraggio, di pregare per lui e che tornerà presto.
A Kahla lavorerà in una fabbrica sotterranea di aerei da guerra dove, insieme ai suoi paesani viene sfruttato fino al sopraggiungere della morte per sfinimento e infinite sofferenze il 27 febbraio 1945. I suoi resti sono nelle fosse comuni del cimitero di Kahla insieme a migliaia di altre vittime del nazismo.
Questa storia, come tante altre anche oggi, ci fa capire quanto l’uomo possa essere crudele verso i propri simili e come la guerra non cambia mai, irrompe nelle vite delle persone innocenti e le sconvolge. Questa pietra ricorda che Pierino qui è vissuto da uomo libero, prima che il fascismo e il nazismo lo privassero di tutto quello che aveva: una famiglia, una casa, una vita. La storia insegna soltanto però a chi la vuole ascoltare.

Pierino Ruffini

Via Isolato Maestà, 3, 42035 Castelnovo ne’ Monti RE, Italia