5A Istituto Catteneo-Dall’Aglio, Castelnovo ne’ Monti (RE) – 2021
Pietro
Farioli
Pietro Farioli era nato il 26 luglio 1906 a Minozzo, località che dà il nome al comune appenninico. A fine luglio del 1944, si era nascosto insieme ad altri uomini del paese per evitare i rastrellamenti tedeschi. Quando, però, capì che la sua famiglia, che contava a quel punto di quattro figli, era in pericolo, rientrò a casa per cercare di proteggerla. Questo gesto segnò il suo destino: i soldati tedeschi lo caricarono a forza su un camion militare e lo portarono via dai suoi cari, verso Khala dove morì per deperimento organico l’11 dicembre 1944.
BIOGRAFIA
Pietro Farioli era nato il 26 luglio 1906 a Minozzo, località che dà il nome al comune appenninico. Sposandosi, si era spostato poi con la moglie Irma Mercati in un’altra piccola frazione, ovvero Triglia di Minozzo. Dalle parole dei figli, abbiamo scoperto che, a fine luglio del 1944, si era nascosto insieme ad altri uomini del paese per evitare i rastrellamenti tedeschi. Quando, però, capì che la sua famiglia, che contava a quel punto di quattro figli, era in pericolo, rientrò a casa per cercare di proteggerla. Questo gesto segnò il suo destino: i soldati tedeschi lo caricarono a forza su un camion militare e lo portarono via dai suoi cari, verso Khala. Da un documento prodotto nel campo di lavoro, si evince infine che Pietro morì per deperimento organico l’undici dicembre 1944. La sua famiglia, però, ebbe certezza della sua morte solo nel 1951.
DAGLI SCRITTI DEGLI STUDENTI
Il percorso svolto, che questa sera veniamo a testimoniare, mi ha permesso di comprendere a fondo gli eventi storici studiati. Osservando documenti e ascoltando chi pratica ricerca storica per professione, sono riuscita a immedesimarmi direttamente nelle varie situazioni, potendo immaginare sensazioni ed emozioni che altre persone – come il signor Pietro Farioli – in passato hanno provato. La guerra è un fatto terribile e, nel momento in cui ne raggiungiamo una conoscenza approfondita, ci indigneremo per le brutalità commesse, cercando di evitarle in futuro. Durante i due conflitti mondiali sono morte tantissime persone, non solo sul campo di battaglia, ma anche a causa di deportazioni e lavoro coatto: i colpevoli forse non hanno pensato ai cari delle loro vittime o a tutto il male che stavano provocando, perché accecati dai loro obiettivi; così, l’umanità ha toccato l’orlo del baratro, a cui non deve affacciarsi mai più.
Il progetto seguito ci ha mostrato che quanto successo durante la guerra ha interessato persone molto vicine noi, che facevano parte delle nostre comunità. Quando si studia la Storia tramite i libri, si percepiscono gli avvenimenti come molto lontani dalla propria realtà; se invece si scava a fondo, ci si può immedesimare nella vita e nelle emozioni dei protagonisti, riservando loro uno sguardo più attento e partecipe.
A causa dell’emergenza pandemica la scuola non ha potuto organizzare la consueta visita al campo di sterminio di Auschwitz, ma la ricostruzione passo a passo della vicenda del signor Pietro ne ha costituito una valida alternativa, in quanto ci ha permesso di capire che anche i nostri sono “luoghi della memoria”, di una memoria che non va perduta così da costituire un monito per il futuro.
Pietro Farioli
Via Triglia 10
Minozzo di Villa Minozzo RE 42030