La classe 5O del Liceo Canossa ha scelto di ricordare l’esperienza leggendo una poesia scoperta a Terezin, scritta da uno dei prigionieri.
Quando arriva un nuovo bambino
Tutto gli sembra strano.
Cosa, per terra devo mentire?
Mangiare patate nere? NO! Non io!
devo restare? È sporco qui!
Il pavimento… guarda, è sporco, temo!
E dovrei dormirci sopra?
Mi sporcherò tutto!
Qui il suono di grida, grida, e oh, tante mosche.
Tutti sanno che le mosche portano malattie.
Oooh, qualcosa mi ha morso! Non era una cimice?
Qui a Terezin la vita è un inferno.
E quando tornerò a casa, non posso ancora dirlo
Classe 5O Canossa
