Quanto sono corruttibile? Quanto posso farmi corrompere dall’illusione dorata del potere, di ciò che è più facile pensare e che mi torna comodo e cosa mi guida? La coscienza, la conoscenza e la piena certezza di ciò che è accaduto, le immagine di quegli occhi scavati in un cranio formato dalle sole ossa che mi guardano e mi dicono: “Cosa mi chiedi?”.
Non lo dimenticherò, ognuno credo debba dare la propria risposta a questa domanda. Da oggi in avanti, dal momento in cui i nostri occhi hanno visto ciò che altri occhi hanno vissuto siamo memorie viventi ed è nostro compito, sta a noi tornare a casa e diffondere la consapevolezza di ciò che è stato, capire, comprendere se possibile ed incarnare i valori, gli ideali per cui tante persone sono morte.
Il futuro dipende da ognuno di noi, credo che il primo passo per un futuro di pace sia credere pienamente di appartenere ad un’unica specie umana e nel riconoscersi come fratelli.
Camminare ove sono state compiute violenze atroci, ove il dolore ha dominato, nel vento nel cielo nella terra. La stessa terra, le stesse pietre, la stessa porta che noi abbiamo varcato per entrare e che invece bambini, ragazzi, adulti come noi hanno varcato una volta sola per sempre.
La memoria deve smuovere il nostro animo, renderci consapevoli, essere presente nelle scelte che compiamo quotidianamente ogni giorno. Ognuno deve dire a sé stesso: pure io avrei vissuto quell’inferno se fossi nato in un’altra epoca, perché sono ebrea, o perché sono omosessuale, perché sono un oppositore politico o uno zingaro. Perché sono diversa, perché sono me stessa non la copia di un modello, non sono perfetta, nessuno è perfetto e nessuno è libero, al sicuro in un regime totalitario, in cui le libertà personali, di espressione, pensiero sono represse, allora come oggi nei paesi del mondo che ci possono apparire distanti, ma in realtà sono dietro l’angolo.
Sara Villa – 5S Istituto Zanelli
