Quello che stiamo facendo in questi giorni è un viaggio della memoria, in cui memoria vuole stare proprio ad indicare il ricordo delle atrocità perpetrate durante la seconda guerra mondiale e non solo. Di tutto questo, la cosa più spaventosa è che a compiere ciò che è accaduto siano stati uomini, proprio come tutti noi, semplici persone, che non erano né pazzi né schizofrenici, ma che, per citare Hannah Arendt, “erano terribilmente normali”.

Questo presuppone che tutta questa violenza possa tornare, infatti anche oggi, nonostante tutte le testimonianze e le informazioni che abbiamo, troviamo persone che promuovono violenza e odio, che si scagliano verso altri in nome della propria (inesistente) superiorità.

Un evento inquietante, esempio di questi moti violenti, è stato il tentativo di alcuni giovani naziskin, negli anni 90, di bruciare una delle baracche del campo di Sachsenhausen, mancando completamente di rispetto verso tutte le vittime del campo e verso gli sforzi di ricordare ciò che è accaduto.

Quello che ci sentiamo di dover fare è essere testimoni del futuro e vivere vigili e attenti, per poter ragionare su tutti quegli elementi di violenza che ritroviamo nella nostra società, per non ricadere negli orribili errori del passato. Questo è l’unico modo per dare un senso a questo viaggio.

Ermela Deliu e Arianna Pini – classe 5F, Liceo scientifico Gobetti, Scandiano