Classe 5C Istituto Nelson Mandela, Castelnovo ne’ Monti (RE) – 2016

Ugolino
Simonazzi

Ugolino Simonazzi nasce a Castelnovo ne’ Monti il 18 settembre 1901 da Aureliano di professione sarto e da Emilia Montermini casalinga.

Dallo stato di famiglia conservato all’anagrafe del comune di residenza sembra che Ugolino fosse l’unico figlio avuto dalla coppia. Testimonianze orali invece confermano la presenza di due sorelle, Irene ed Edmea, morte prematuramente di tubercolosi. Come compare anche sulla scheda anagrafica personale, svolgeva il mestiere di tipografo presso la tipografia “Casoli” di Castelnovo e dai registri di leva emerge che ha svolto regolare servizio militare ma che, allo scoppio della guerra, non venne richiamato alle armi.
Il suo nome compare anche nell’elenco dei perseguitati politici, da cui apprendiamo che già nel 1932 viene arrestato per avere partecipato ad un’organizzazione comunista e viene proposto per il confino poi sospeso grazie all’amnistia del decennale del regime fascista. Ancora nel 1942 risulta sorvegliato. Non era estraneo a gesti di manifesto dissenso nei confronti del regime, come ci viene confermato da un testimone che conosceva molto bene Ugolino, ad esempio durante una sfilata che celebrava un successo militare rifiuta di alzarsi in piedi per rendere omaggio al passaggio dei gruppi fascisti in festa e per questo viene malmenato.
Convinto antifascista riesce ad approfittare del proprio lavoro e della possibilità di avere accesso a macchinari per la stampa per diffondere volantini di propaganda contro il regime avendo però l’accortezza, per non essere scoperto, di alterare la tecnica di stampa in modo tale che le immagini e le scritte risultassero poco nitide. Durante un’ispezione alla tipografia i fascisti, confrontando i vari tipi di stampa con i manifesti fatti circolare clandestinamente, non riuscirono a risalire all’autore. A seguito però di questo controllo venne licenziato e iniziò l’attività di fotografo sviluppando le proprie fotografie in una piccola camera oscura ricavata nella propria abitazione.
Venne catturato l’8 ottobre 1944 quando con una scusa molti abitanti di Castelnovo vennero invitati a presentarsi nell’allora sede della Casa del Fascio (oggi teatro Bismantova) – dove si trovava anche il Comando Tedesco – per poter ottenere un lasciapassare indispensabile per muoversi liberamente. Raggiunto un sufficiente numero di uomini, rastrellati anche dai comuni limitrofi, tutti i prigionieri vennero condotti a Felina a piedi dove passarono una notte per procedere, il giorno successivo, trasportati su una corriera alla volta del campo di smistamento di Fossoli in provincia di Carpi. Da qui ripartiranno sempre in treno verso Linz da dove verranno infine indirizzati verso i vari campi di lavoro della Germania nazista.
Ugolino morirà di stenti a Brandemburg Havel il 13 marzo 1945 a soli 43 anni e l’atto di morte verrà registrato presso il comune di Castelnovo solo nel gennaio del 1949. Il padre di Ugolino rimasto vedovo e solo, dopo la morte del figlio, venne accudito da amici di famiglia e come segno di riconoscimento decise di donare loro la sua casa dopo la morte. Grazie quindi alle ricerche effettuate dalla famiglia che ancora vive in quella che fu la casa dei Simonazzi, siamo entrati in possesso di alcune fotografie e disegni realizzati da Ugolino che testimoniano la sua abilità di fotografo e artista, anche nell’eseguire diversi autoritratti che ci hanno permesso quindi di conoscerlo meglio.

Ugolino Simonazzi

Via Roma, 80, 42035 Castelnovo ne’ Monti RE, Italia