Allora, come esperienza Praga è una storia da raccontare e da visitare.
Il primo pomeriggio, in cui abbiamo seguito la visita guidata con una ragazza di nome Eva, è stato molto interessante.
Apprezzo come abbiano l’accortezza nel descrivere ogni particolare della zona o anche solo di un monumento come l’orologio astronomico.
Invece, di oggi, nella visita a Terezin, sia nel campo per gli oppositori politici sia nell’ex ghetto, è stato bello come ci sia stata un’interazione, un’ottima disponibilità da parte delle guide, molto preparate.
Sono stata accompagnata da Karel, un uomo a dir poco colto e con palese voglia di imparare e conoscere, questa cosa si vede molto nelle sue spiegazioni e riesce a trasmetterla ai ragazzi.
Personalmente ho avuto l’amaro in bocca nel vedere gli oggetti di persone la cui vita è stata stroncata per un motivo futile.
Una delle parti più belle, per quanto macabre, è quella dei forni, quelle cose che, parlando di seconda guerra mondiale, si citano sempre, ma vederli dal vivo ti fa davvero capire com’era la situazione.

Valentina Bonazzi – 5D Liceo G. Chierici

Interno del crematorio, Fortezza grande, Terezin. Foto V. Bonazzi