Usa una delle frasi più celebri e cupe dell’epoca nazista, “Il lavoro rende liberi”, per titolare il suo disegno cupo ed evocativo, la viaggiatrice Sofia Falzone della 5F del liceo Chierici.
Visi ammassati, i lineamenti cancellati e sempre più indistinti, diretti verso un destino ineludibile quanto doloroso sotto gli occhi di una guardia. Pochi tratti belli e dolenti per immortalare una voragine che ha ingoiato milioni di persone.

Sofia Falzone – 5F liceo artistico Chierici

I prigionieri divorati uno dopo l’altro dalla voragine dell’Arbeit Macht Frei