Camminare su questa distesa di sassi, ghiaia, fango e cenere, lascia spazio a grandi riflessioni.

Vedere camere a gas, capelli, scarpe, oggetti personali tutti lì ammassati, fa capire fino a dove la crudeltà dell’uomo possa arrivare, ma grazie a questi documenti umani, possiamo dar voce a tutte le persone che hanno perso la vita, semplicemente perché erano ebrei o avevano una qualche disabilità.

A vedere quei vagoni e quelle rotaie viene la pelle d’oca, ma allo stesso tempo anche la forza e la voglia per impedire che tutto questo possa riaccadere e per far ciò dobbiamo tenere aperto questo ricordo.


Antonio Riillo, 5B IIS Nelson Mandela