Seconda immedesimazione, dopo visite e testimonianze, di Nicole
Non riesco a ricordare quando ho smesso di crederci. Non ho tempo per pensare.
Io sono un ingranaggio.
Sono un pezzo di ferro freddo che mantiene in continuo movimento questa bestia meccanica.
Il suo lamento e’ abominevole, inumano.
Ci ferisce.
Calpesto il putridume misto di terriccio umido e cenere.
Un recinto di spine e cemento mi separa dall’umanità.
Siete umani, voi?
Tu che mi additi dall’alto del tuo privilegio: accusami, denunciami!
Ti promisi una degna sepoltura, amica mia.
Ora, trasporto una carriola traboccante di corpi sporchi e spogli.
Li getto sulla ghiaia, una massa informe ed anonima di animali scheletrici.
Ecco a cosa ci avete ridotto.
Eppure eravamo persone, con un’identità, una vita, dei legami.
Un urlo improvviso, una bastonata secca in faccia e crollo nella melma.
Ora, il mio volto, la mia bocca, i miei occhi, sono pregni del tuo corpo amica mia.
Con le mie mani scavo fra la terra e le ceneri.
Vorrei poterti abbracciare un altra sola volta, baciarti la nuca spoglia, madida di sudore.
E quando sarò arrugginita, ammazzatemi.
Spalate il mio corpo come fosse escremento.
Strappatemi i denti, le unghie, gli occhi.
E quando mi avrete denudata, bruciatemi.
Fate ardere la mia carne cruda, che io diverrò cielo.
E di quello che rimane, ciò che per voi era inutile, gettatelo nella terra, nell’acqua.
Ed io la inscurirò per sempre.
Diverrò Testimonianza.
Ascolta lo schiocco della mia anima, quando mi calpesti.
Mi ha salvata un’improvvisa solidarietà umana, la banalità del bene.
La compassione per questo corpo strisciante, in cui non mi riconosco più.
Se potessi, piangerei.
Ma la sofferenza è indescrivibile, mi si contorce il respiro.
E se sopravvivo, guardami negli occhi e ricordami di che colore sono.
E se mi ami, non ti curerai del pudore.
E se mi ami, romperai il silenzio.
E se mi ami, mi farai domande.
Ed io ricorderò.
E nello sforzo che la memoria sofferente mi richiede, tu mi darai coraggio.
E forse, finalmente, potrò piangere.
E ti racconterò una storia, la mia storia.
E se ti amo, sarà la verità.
Perché sono stato e sarò cielo.
Nicole Ricchetti – 5O Istituto Canossa – Reggio Emilia