Questa esperienza mi ha fatto capire la crudeltà e la cattiveria che c’erano e ci sono ancora, le condizioni disumane in cui vivevano i prigionieri del campo di Terezin, che stavano in 100 in stanze da 20 persone a malapena e celle singole dove vivevano messe 20 persone.
Visitare questi luoghi mi ha fatto capire meglio in che stato erano e, anche se è impossibile realmente farlo, capire come si sentivano.
Il mio pensiero lo rivolgo a tutte le vittime fatte nei campi di concentramento e, inoltre, alle persone innocenti che sono state uccise dopo la morte di Heydrich, solo per fare terrore nella città e per scovare i due assassini.
Concludo dicendo che la storia non va dimenticata e va ricordata, soprattutto per fare in modo che gli errori passati non vengano ripetuti.
Matteo Frediani – 5 C Scaruffi
