Classe\ 2B Scuola media Leonardo da Vinci, Sant’Ilario d’Enza (RE) – 2018
Carlo
Braglia
Carlo Braglia fu uno dei tanti partigiani che nel novembre del 1944 fu deportato in un campo di concentramento.
Passò da Verona a Bolzano per poi arrivare l’8 Gennaio 1945 nel campo nazista di Mauthausen.
Verso la fine di febbraio fu deportato nel sottocampo di Gusen, con altri partigiani di Sant’Ilario d’Enza.
Carlo nacque il 7 Luglio 1921 nel piccolo paese emiliano, in via ospedale n. 4, da Ferdinando e Carolina Braglia.
Prima di essere arrestato Carlo era un operaio e viveva in via stazione n. 52, oggi via Giacomo Matteotti n. 16.
Era un ragazzo non sposato di corporatura media, capelli scuri e con nessun segno particolare.
Carlo fu liberato dagli Americani il 5 maggio 1945.
Tornò a casa il 23 giugno dello stesso anno e morì per malattia, contratta a causa della deportazione nel campo di concentramento, a 24 anni il 15 Aprile 1946.
Carlo Braglia era un ragazzo di Sant’Ilario d’Enza ricordato da amici e famigliari come solare, intelligente e aperto, era orfano di padre morto a causa di una malattia contratta dalla Prima Guerra Mondiale. Con la pensione di guerra la famiglia riuscì a stento a sopravvivere dalla fame. Carlo aveva circa vent’anni quando fu arrestato dalle SS nel novembre del 1944.
L’estate prima dei rastrellamenti la passò su un olmo nascondendosi e ricevendo dalla cognata cibo e fumetti per passare il tempo.
Questo fu possibile solo quando il clima lo permise, al contrario dovette nascondersi a casa dove il fratello Luigi lo aspettava; proprio con lui era entrato nella Resistenza.
Dopo la cattura lavorò nel campo di concentramento di Mauthausen senza sosta, finché nella Pasqua del 1945 cadde sfinito, ma venne aiutato da due compagni di Firenze prima che le SS lo vedessero, perché in quel caso avrebbe rischiato la vita.
Rimpatriò il 23 Giugno del 1945 e morì di polmonite contratta nel lager un anno dopo il suo ritorno a casa.
È giusto ricordare le persone che hanno lottato per il valore della libertà.
Per noi la memoria è:
– Una testimonianza di quello che è stato in quel periodo, per ricordare quello che gli uomini hanno fatto per se stessi e di conseguenza per la patria.
– Ricordare una persona o dei luoghi che hanno una storia
– Ricordare persone cadute in guerra per ridare la libertà alla nostra nazione.
Prima di questo progetto, le nostre conoscenze sull’argomento erano minime.
Da questo progetto abbiamo imparato:
– che quello è stato un periodo molto difficile per l’Europa
– nuovi vocaboli e un pezzo di storia in più.
– a riflettere su quello che è successo.
– Ci siamo interessati perché abbiamo imparato ad analizzare i documenti e abbiamo imparato di più sulla Seconda guerra mondiale.
Carlo Braglia
Via Matteotti, 16, 42049 Sant’Ilario d’Enza RE, Italia