Gennaio 2023, dopo due anni di pandemia usciamo da quello che è stato un incubo, una guerra morale, per poter finalmente riscoprire la nostra quotidianità, la scuola come tutti la conosciamo e le sue esperienze.

Tra di queste ci viene offerta la possibilità di partecipare al Viaggio della Memoria, un viaggio in cui scoprire e vivere luoghi che hanno vissuto a pieno e con intensità un evento come la II Guerra mondiale, capire le ferite del conflitto e le sue cicatrici.

Arrivati a Praga ti sembra di essere in un paese incantato: palazzi slanciati e colorati, monumenti imponenti e pieni di storia, dove apparentemente non si coglie la crudeltà e la malvagità che ha subito.

Però, una volta iniziato, si scopre un passato del tutto diverso dal presente: tra le vie del centro e le sue bellezze si scorgono le ferite di un popolo, la cancellazione di una cultura, la morte; camminando per le vie di Praga o i cortili di Terezin li vedo, vedo bambini strappati dai propri genitori e da una infanzia comune, vedo coppie che decidono di lasciarsi per sopravvivere e vedo burattini che eseguono gli ordini.

Mi immagino tra di loro e mi si sento diverso, relegato, alienato come lo scarafaggio di Kafka.

Ma oltre alla paura e alla sofferenza vedo la forza di un popolo che vuole ribellarsi, la passione e il furore messo dalla resistenza e le persone che, dai loro corpi, hanno creato le fondamenta di un nuovo paese e di una nuova libertà. 

Mai così tanta violenza si è riversata su un unico popolo e contro a chi lo ha difeso, mai come adesso è sentito, in un’era in cui la guerra dovrebbe essere un ricordo e non una realtà di tutti i giorni, mai come oggi il ricordo del passato deve essere raccontato.

Alessandro Visioli – 5AP Motti Alberghiero

La “testa parlante” di Kafka nel centro di Praga. Foto 5AP Motti Alberghiero