Chi si mette in prigione? I criminali. Siamo abituati a pensare che chi è rinchiuso sia colpevole, abbia fatto qualcosa di sbagliato per cui deve essere punito. Giustamente punito per aver infranto la legge. Giustamente punito dopo aver subito un giusto processo. Punito insieme a chi, come lui, deve pagare alla società i propri errori.

Cosa aveva fatto Moniek? Che crimine poteva avere commesso un ragazzino? Un ragazzino che non ride più, come tanti altri puniti ad Auschwitz. Puniti per cosa? Sarà stato un grande criminale degno di disprezzo, isolamento sociale e, addirittura, la morte? Oppure avrà avuto la sola colpa di essere nato in una famiglia ebrea?

Essere un ebreo o un rom o un testimone di Geova o un omosessuale, essere semplicemente se stessi, era la sola colpa che avevano milioni uomo e donne. Costretti a morire soffocati, nei casi migliori, o a lavorare fino a straziarsi. Condannati senza un equo processo, senza giudice e giuria, senza una colpa, senza nemmeno un vero perché.

Giulia Artoni, classe 4L, Istituto Canossa