Il viaggio ci ha fatto riflettere sull’umanità, in tutte le sue manifestazioni, dalle peggiori alle migliori.
Ma dopo aver visto Birkenau e dal Crematorio IV in cui ci troviamo, ci siamo domandati: cos’è l’umanità?
Umanità è per caso provare così tanto odio nei confronti di qualcuno, tanto da privarlo della libertà personale e dell’ identità?
È per caso gettare un neonato tra le fiamme, gesto efferato successo anche nella strage della Bettola, raccontata nel suo libro da Liliana Manfredi, che abbiamo incontrato e ancora qui vogliamo ringraziare per il suo libro ”Il nazista e la bambina” e per il suo cuore e per la sua forza?
Ancora… umanità è per caso distruggere intere vite, basandosi su un principio di puro fanatismo razziale?
NO
Tutto ciò ha generato una degradazione dell’umanità tale da toccare il punto più basso, che, se non adeguatamente conosciuto e studiato, ci potrebbe portare ogni giorno, sempre di più, verso la morte.
Già, non solo la morte a livello fisico, ma a livello morale.
Fortunatamente, questa piaga letale non coinvolse tutti.
E questo lo abbiamo approfondito con questo Viaggio della Memoria di Istoreco studiando le vite di alcuni Giusti fra le Nazioni, O. Schindler e T. Pankiewicz.
Infatti, ci sono state persone che hanno avuto la forza di affrontare queste nefandezze, nonostante la consapevolezza di andare incontro alla morte, e di dire NO mentre la stragrande maggioranza diceva SI’…
Iniziative e azioni intraprese e realizzate in silenzio, nel rispetto delle vite in pericolo, senza voler trarne alcun beneficio personale.
Questo è da ammirare: sono poche le persone che oggi darebbero la vita per salvarne altre da fame, guerra e ingiustizie: lo possiamo anche adesso vedere nella società in cui viviamo, incentrata su principi di egocentrismo ed egoismo e ricerca del piacere e della soddisfazione materiale e personale tra uomini comuni e tra Nazioni.
Ma i gravi errori commessi in passato e i testimoni ci hanno mostrato uno spiraglio e suscitato ammirazione: abbiamo visto in Terracina e in Liliana che la reazione dei sopravvissuti, rispettivamente al genocidio e alla strage della Bettola, consiste nel non provare odio e loro non sono assetati di vendetta. Inoltre, hanno vissuto una rinascita di se stessi, spesso completamente soli, riuscendo a fatica a ricostruirsi vita e affetti.
Loro hanno avuto la forza di rialzarsi nonostante le ingiurie e i lutti subiti, affrontando i loro incubi giorno dopo giorno, perché si sa, è impossibile dimenticare scene così terribili e disumane.
Nonostante ciò, loro ci insegnano che, reagire in base alla teoria dell’”occhio per occhio…dente per dente” a lungo andare, ci farà diventare ciechi.
Per questo è opportuno conoscere comprendere, anche se cosa assai difficile, e poi mettere in atto buone pratiche e diffonderle.
Classi 5B e 5H dell’Istituto Motti