Classe 5D Istituto Cattaneo – Dall’Aglio, Castelnovo ne’ Monti (RE) – 2017

Dino
Peretti

Dino Peretti, figlio di Adelmo e di Verina Vasirani, nasce a Castelnovo ne’ Monti il 13 giugno 1922. Di professione è contadino e risiede a Fariolo, frazione di Castelnovo.

Il 13 aprile 1941 si sposa con Lina Ferrari. All’età di 18 anni viene richiamato alla leva militare obbligatoria, arruolato nella guardia di frontiera e mandato a Piedicolle, località che, alla fine della guerra, diverrà slovena. Viene catturato il 9 settembre 1943 e deportato a Kassel, dove, nonostante sia un prigioniero militare protetto dalla Convenzione di Ginevra, è costretto ai lavori forzati nello Stalag IX A. A Kassel muore, il 19 aprile 1944, vittima di un bombardamento aereo. Viene sepolto nel cimitero di Francoforte sul Meno (reparto 6, A 200, Gr.VII).
Essendo Dino un IMI, abbiamo a disposizione, grazie agli archivi della Croce Rossa, una documentazione più completa rispetto ai deportati civili, che permette di ricostruire ciò che gli accade dopo la cattura:
– Fascicolo personale, compilato all’inizio della prigionia, nel settembre 1943, completo di dati anagrafici corretti, da cui ricaviamo tutte le informazioni su ciò che succede dopo la cattura, compresa una nota con la data della morte.
– Un documento del Comune di Kassel, datato luglio 1946, con l’elenco dei nomi dei prigionieri morti nel campo di Kassel: questo documento attesta la data di morte di Dino Perretti, la causa (un bombardamento) e dà gli estremi di identificazione della tomba (reparto 6, A 200, Gr.VII).
– Certificato di morte originale tedesco, risalente al 1948: è un documento molto lacunoso, che riporta solo il nome e la data di nascita, senza altri dati anagrafici.
– Certificato ufficiale di morte, rilasciato dal Ministero della Difesa italiano nel 1955 e registrato all’anagrafe di Castelnovo ne’ Monti.
– Un attestato di morte del Comune di Kassel, datato 1958, che riporta solo il nome e il luogo di sepoltura, cioè Francoforte sul Meno.
Ma l’elemento più importante è stato ritrovato grazie alla famiglia e alla disponibilità con cui hanno seguito il nostro progetto delle Pietre d’inciampo, oggi possiamo leggere alcune lettere scritte da Dino e indirizzate proprio ai sui cari durante la prigionia a Kassel, possiamo quindi vedere con i nostri occhi la sua calligrafia e immedesimarci nelle sue domande e nelle sue preoccupazioni di uomo, di ragazzo, che pensa alla sua famiglia, che pensa alla sua casa e vuole ritornare.

Dino Peretti

Via Pian del Pre, 23, (loc. Fariolo) 42035 Castelnovo ne’ Monti, RE