Mi ha colpito molto questa foto con la scritta “Arbeit macht frei”, “Il lavoro rende liberi”, perché i tedeschi hanno fatto credere non solo agli ebrei ma tutti i prigionieri del campo che il lavoro riuscisse a risolvere il dolore commesso di cui gli ebrei non hanno colpa. La cosa che mi ha fatto riflettere è l’odio verso la propria specie e le torture e la disumanità che hanno causato i nazisti. Essi hanno creato un sistema di disumanizzazione non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico.
Io credo che l’orrore di questo avvenimento sia soprattutto l’apatia verso gli altri, ma non solo, fa riflettere soprattutto che l’uomo non ha pietà neanche per i propri simili. Lasciarli lavorare fino allo sfinimento, non dargli cibo, privare di tutti i beni hanno non solo diminuito l’autostima, ma anche tutta l’etica umana. Io credo che essere importanti non significhi essere prepotenti e crudeli fino a perseguitare un’intera specie, essere importanti secondo me significa che, nonostante le varie diversità, non si deve creare discriminazione e persecuzione. Anzi, essere importanti deve essere uno strumento di cultura personale e di libero scambio.
Un’altra cosa che mi ha colpita e che alla fine della guerra i nazisti volessero eliminare tutte le prove come se non fosse successo nulla. Questo non solo dà la prova che fossero vigliacchi ma anche che non si siano nemmeno resi conto delle conseguenze che hanno provocato; questo implica un enorme disumanità ed apatia. Nonostante ciò, grazie alle documentazioni e ai sopravvissuti si tiene vivo ancora il ricordo, per non poterlo mai più replicare.

Manuela Delfino – 5G Galvani Iodi Socio-sanitario

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