Le cose che abbiamo visto fino ad ora mi rimarranno per tutta la mia vita perché mi hanno trasmesso emozioni forti e, in qualche modo, sono riuscita ad immedesimarmi in quegli anni infernali, capendo meglio la situazione orribile in cui si ritrovavano quelle persone.
Mi ha colpito tantissimo Auschwitz, soprattutto la parte del museo in cui Michele ci ha accompagnato a scoprire quanto ingannassero le persone assicurando loro una nuova vita; infatti gli oggetti lì esposti stavano a significare che loro aspiravano a una nuova vita.
Una cosa che sempre mi ricorderò è il vento che smuoveva le foglie mentre Michele ci raccontava gli orrori avvenuti, quella paura di togliere una sola cuffia per sentire il fruscio delle foglie mi rimarrà sempre… Non era vento, sentivo che c’era di più, sentivo che in un qualche modo il vento richiamasse le urla delle persone.
Anna Malagoli e Giorgia Debbia, classe 4G, Liceo Chierici Multimediale