Lo scopo di questo viaggio era di sensibilizzare l’animo di tutti guardando oltre la realtà della guerra.
Vedere dal vivo il campo di Auschwitz è stata tutt’altra esperienza rispetto al vederla in foto.
Una domanda sorge spontanea: come si può aver fatto ed escogitato tutto quello che è accaduto?
Personalmente pensavo di essere più forte, ma mi sono emozionata a tal punto da piangere, davanti a filmati e fotografie agghiaccianti.
Non sono forte, ma forti sono stati i milioni di deportati che hanno avuto la forza e la speranza di andare avanti.
Pochissimi ce l’hanno fatta, hanno combattuto come meglio potevano spinti dall’istinto di sopravvivenza.
Ora ho capito il senso di questo viaggio che segna nel profondo perché è giusto vedere coi propri occhi la storia e vedere quanta cattiveria è stata inflitta a milioni di persone innocenti con la sola colpa di essere “ebrei”, “politici”, “omosessuali”, “zingari” e altre categorie di deportati.
Rossella Grimaldi, 5B Istituto Mandela