Grigio,
come il cielo, le case e la gente:
gente che ha subito troppo,
sopportato troppo,
sofferto troppo,
e perché?
Per la sola colpa di esistere.
Grigio,
come Novembre,
come il cemento,
così duro e spietato,
come i soldati nazisti,
senza cuore né anima
né libero arbitrio.
Grigio,
come il fumo nell’azzurro,
come polvere sotto i letti,
come pietre in mezzo a un prato.
Grigio,
come la cenere
che rimase dopo Lidice,
come statue immobili e antiche,
come lacrime di un bambino
che piange.
Grigio,
per non dimenticare ciò che è stato nero
e sperare in un bianco più luminoso.

Chiara Casella – 5C Istituto B. Russell

Chiara Casella durante la lettura della poesia nel momento conclusivo del Viaggio