Ecco le riflessioni di alcune ragazze della 5H del liceo Matilde di Canossa dopo le visite al centro dell’Aktion T4 a Sonnenstein, nei pressi di Pirna, e al campo di Terezin

PENSIERI DOPO L’ESPERIENZA AL CENTRO DI EUTANASIA

“Guarda, gli alberi si muovono”
disse lei.
dicono qualcosa
ascolto uguale luce
gracili
spogli
assiderati
ingenui
è la seconda possibilità
di quelle urla
ancora da udire.
In balia della tempesta
ma vitalmente reggenti
tendono i rami agli uomini
voglion toccare la loro umana essenza
la loro
vogliono urlare la vita
lasciata vivere.
Pesa
guardare negli occhi la vita
e poi calpestare la morte.
Pesa
inalare la stessa aria
in cui è ancora disciolto l’umano.
Pesa
sentire la cattiveria senza essere cattivi.
Pesa
sentire gli echi di urla di sogni spezzati.
Pesa
non far niente al passato
essere in vita
sentire ancora la pioggia e i sussurri degli alberi
che dicono che pesa
l’affetto per l’uomo che vacilla
ma diventando amore
per quegli occhi che ho guardato.

PAROLE, SENSAZIONI

peso, crudeltà, umanità
devastazione, limiti, brividi
inerme, insensatezza
impotenza, silenzio assordante

PENSIERI DOPO L’ESPERIENZA A TEREZIN

C’è qualcosa nell’aria in questa città
qualcosa di incompiuto
di mancante.
Può il dolore addormentarsi?
e rimanere come cenere su ogni superficie
persino quella del cielo
che sputa l’essenza dei sospiri di angoscia
che tornano così alla terra
incontrandone di nuovi
ricordando di respirare,
respirarsi.
C’è qualcosa di amaro nell’aria di questa città
nell’erba che calpesti
nei muri che sfiori
vissuti nella morte
e morti nella vita.

Le ragazze della 5H del liceo Matilde di Canossa

Il monumento in ricordo delle persone assassinate nel centro dell’Aktion T4 a Pirna Sonnenstein.