Come classe, riteniamo molto impressionante la lista dei nomi delle vittime scritta sulle pareti: spesso tendiamo a parlare di numeri senza tenere conto del valore della vita della persona. All’interno del campo abbiamo notato un gruppo scultoreo intitolato “Senza nome”, il quale ci ha fatto capire che, prima ancora di togliere loro la vita, i nazisti hanno privato i prigionieri del loro nome, dunque della loro identità.
Inoltre siamo riusciti a capire l’umanità estrema delle vittime, nonostante venissero tratte come animali; questa riflessione nasce dalla figura della sorella del noto scrittore Kafka, poiché, nonostante non fosse destinata al campo di concentramento, per amore dei suoi studenti ha messo a repentaglio il proprio destino pur di restare al loro fianco e assolvere appieno al proprio compito.
Alcuni di noi hanno trovato sconvolgente la crudeltà dei nazisti nel far trasportare ai bambini le ceneri dei deportati che, molto probabilmente, potevano essere loro cari.
L’arte e la musica hanno saputo accendere un barlume di speranza in chi la speranza l’aveva persa tutta.
Questa esperienza è riuscita a darci una nuova consapevolezza sullo sterminio degli ebrei, infatti, tramite i nostri sensi, siamo riusciti a comprendere meglio questo tema, di cui parliamo sempre durante la giornata della memoria, ma che da oggi ricorderemo come si ricorda qualcosa che si è toccato con mano, seppure indirettamente.
É un’esperienza che prima o poi tutti dovrebbero fare, non solo per non dimenticare, ma per ricordare in modo più autentico.
Classe 5M Istituto Cattaneo
