Se mi fossi trovato per caso da solo a Terezin non avrei avuto forse l’impressione di trovarsi in un luogo così profondamente segnato dall’Olocausto, nonostante i musei, i disegni e tutte le testimonianze abbiano suscitato in me un certo effetto,
La Fortezza Piccola è stata sicuramente molto toccante perché ha dato proprio l’idea di quello che era l’ambiente del campo e, in generale, del ghetto.
Soprattutto il contrasto fra la villa dei generali con la piscina e tutti i comfort vicino al luogo dove venivano impiccati i prigionieri.
Ferdinando – 5I Cattaneo
