I luoghi visitati durante questi giorni ci hanno dato la possibilità di ragionare e riflettere sull’aspetto disastroso e distruttivo della guerra e di quello che ne consegue.
Tornati da Terezin ci sentiamo di condividere con voi alcuni pensieri emersi: in primis ci ha stupito vedere campi di lapidi ricoperte di pietre essendo abituati a quelle con tanti fiori variegati e colorati; ci ha impressionato l’impatto diverso tra il sentire il numero dei morti e vedere i muri ricoperti con i loro nomi.
Un altro aspetto rilevante è l’oscurità che emerge dai disegni in particolare quelli di B. Fritta che sottolineano le condizioni spaventose nelle quali erano costretti a vivere (noi in una trentina ci sentivamo mancare l’aria non immaginiamo come riuscissero a vivere in circa ottanta persone); l’inquietante vicinanza fra la piscina creata per le mogli dei comandati e il luogo in cui avvenivano le esecuzioni.
L’esperienza vissuta a Lidice ci ha toccato particolarmente: abbiamo, infatti, potuto constatare con mano la potenza distruttrice di una nazione nei confronti di un popolo innocente.
Dopo tutte queste emozioni tristi, ma fondamentali per conoscere la storia, ci piacerebbe rimarcare la bellezza di tornare a viaggiare e condividere insieme queste esperienze di vita.
Enrico Pecchini e Alessandro Bigi – 5A Istituto B. Russell
