La parola e l’arte, qui, nel giorno delle ceneri (“memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris”). La parola e l’arte sono ciò per cui l’uomo non sarà polvere del tempo. I muri, ecco, dei muri sì, non rimarranno che polvere e non un solo mattone sopra l’altro. Ma anche nell’abisso delle vicende umane, nessuna storia, nessuna parola andrà perduta. Perché tutto vivrà invece nella memoria – antidoto all’apparente “impossibilità di…” – e nel genio di chi, di questa memoria, fa racconto.
Marco Truzzi