Classe 5D Liceo Rinaldo Corso, Correggio (RE) – 2015

Lucia
Finzi

Il giorno 9 gennaio 2015 è stata posta nella nostra cittadina una Pietra d’Inciampo davanti all’abitazione di Lucia Finzi, ebrea deportata ed uccisa ad Auschwitz.

Una Pietra d’Inciampo è una piccola targa in ottone posta davanti alle abitazioni delle vittime dell’Olocausto dall’artista berlinese Gunther Demnig con lo scopo di commemorare ogni singola persona assassinata per motivi razziali o politici. In occasione di questo ricordo noi abbiamo fatto un laboratorio per conoscere la vita di Lucia attraverso alcune fonti storiche per poi elaborare la sua biografia. Alcuni di noi hanno poi assistito, insieme ai familiari, al momento dell’inserimento della pietra in suo ricordo.
Lucia Finzi è stata l’unica ebrea di Correggio che fu uccisa ad Auschwitz ed è importante, soprattutto per noi che viviamo nella sua città, ricordarla e tramandare la sua storia.

Tuonava il capitano delle SS. Ad Auschwitz c’era la neve e il fumo saliva lento, il freddo e la paura congelavano i pensieri, solo le grida degli ufficiali riecheggiavano nei piazzali del campo. I giovani e gli uomini più forti si avviavano al lavoro mentre donne, bambini e anziani, tra cui Lucia Finzi, donna correggese di cinquant’anni, venivano indirizzati alle docce. Gli addetti allo smistamento li aiutavano a svestirsi e li tranquillizzavano, anche Lucia in fondo era tranquilla. La sua attenzione era catturata soltanto dal pianto di una bambina, rimasta sola, che stringeva tra le sue mani una bambola di pezza. E quante ne aveva realizzate lei per i suoi nipoti quando era una comune rammendatrice di Correggio!
Lucia era nata nel 1894 da una famiglia di ex-proprietari di una filanda. Era una donna piccola e minuta con i capelli ricci, fitti, molto scuri e con una spiccata fiducia nelle istituzioni; tuttavia l’unica colpa che lo stato italiano le attribuiva era quella di appartenere ad una famiglia di origine ebraica. Ora quel soldato che la incanalava alle docce le ricordava tanto Salvatore Toma, un carabiniere correggese amico di famiglia, che una sera si recò nell’abitazione di Piazza San Quirino N°4, per avvertire Lucia del pericolo incombente, invitandola a fuggire. Dopo qualche giorno passato fuori dalle mura di Correggio, piangente si presentò volontariamente in caserma, mossa da quel sentimento di cittadinanza per il quale era convinta di essere innocente dato che non aveva fatto niente di male. La milizia fascista che risedeva in caserma vedendo arrivare un’ebrea, non esitò ad arrestarla. Fu immediatamente trasferita nel carcere di San Tommaso a Reggio Emilia dove passò in solitudine il suo cinquantesimo compleanno. Uscita dopo appena due settimane fu trasferita a Fossoli di Carpi dove partì con il convoglio n°8 il 22 Febbraio 1944 raggiungendo Auschwitz il 26 successivo.
La porta delle docce dietro Lucia si chiuse violentemente e la pazzia dell’uomo compì il suo corso…
La storia di Lucia Finzi è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria.

Lucia Finzi

Piazza S. Quirino, 4, 42015 Correggio RE, Italia