“È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo il nocciolo di quanto abbiamo da dire”

è una denuncia senza compromessi quella di Primo Levi.

“I sommersi e i salvati” è un saggio scritto per i giovani: sono loro i destinatari.

Auschwitz non e un mito lontano, ma uno spettro del futuro.

Auschwitz e stato il naufragio dell’etica occidentale.

Dove si fa violenza all’uomo, la si fa violenza al linguaggio. Nel lager si muore per mancanza non solo di informazione, ma anche di dialogo, quando nessuno “ti parla” più…

Perciò rifiutare di comunicare e “colpa”…..

I giovani di oggi saranno i protagonisti della trascrizione….. ma dovrebbero prendere di petto la sfida dell’incertezza e rinunciare all’illusione che la vita possa essere una sequenza continua di “piaceri e regali”.