Ho visto negli occhi di Karel, un signore nostra guida per la città di Terezin, il pentimento ed il dolore di un paese costretto a prestarsi ad atti disumani. Vere e proprie lacrime di commozione che segnavano il suo viso nei momenti più intensi delle visita guidata mi hanno portato alla memoria citazioni di un cantautore e me molto vicino: “Io chiedo come può l’uomo uccidere un suo fratello, eppure siamo milioni in polvere qui nel vento.”
Racconti e nozioni d’un uomo che s’é fatto portavoce di una popolazione mai stata veramente livera di ragionare con la propria testa, vengono date a noi come monito i difesa dell’uguaglianza e della libertà! “Una speranza nel cielo di Praga” e del mondo intero.
Samuele Ferrari – 5I, Liceo Aldo Moro
