Classe 5A Istituto Filippo Re, Reggio Emilia – 2015
Oreste
Sinigaglia
Milano, 11 dicembre 1881. La compagna non meglio identificata di Angelo Sinigaglia dà alla luce Oreste, colui che all’età di 62 anni sarà vittima della Shoah. Ma chi era realmente Oreste Sinigaglia?
Un uomo semplice, di professione mobiliere-commerciante di notevole abilità, stando alle dichiarazioni di un testimone che imparò il mestiere da lui.
Oreste si trasferisce da Viadana a Reggio Emilia dove viene iscritto nel registro della popolazione il 24 agosto 1904. Qui apre una bottega in via dell’Aquila e si sposa con Alice Liuzzi il 10 novembre dello stesso anno. Con lei vivrà in Via Monzermone 8, oggi numero 10, insieme ai due figli: Elvira e Cesare (1906-1954, sposato con Lucia Pratissoli). Oreste viene arrestato da solo alla fine del 1943. Tuttora non sappiamo dove fosse la moglie Alice, se nascosta assieme alla sorella Ida Liuzzi – che morirà di infarto nel suo nascondiglio ad Albinea – o se già vedovo. Di lei sappiamo solo che esiste la tomba al Cimitero ebraico di via della Canalina. Dobbiamo inoltre ancora scoprire come hanno fatto i figli, Elvira e Cesare, a salvarsi dalla Shoah.
Oreste viene arrestato da fascisti e nazisti proprio nel suo appartamento, agli inizi del dicembre 1943, imprigionato prima nel carcere di San Tommaso poi presumibilmente nel Casino Nobili di Cavazzoli. In seguito, arriva al Campo di concentramento di Fossoli da dove, il 22 febbraio 1944, partirà sul convoglio n° 8 insieme a 649 persone, destinazione Auschwitz. Da questo punto in poi non si hanno più notizie su Oreste Sinigaglia, se non una sentenza del tribunale di Reggio Emilia del 1949 che ne dichiara la morte presunta, e una fotografia rintracciata nell’archivio del Cdec – Centro di documentazione ebraica contemporanea.
Oreste Sinigalia
Via Monzermone, 10
42121 Reggio Emilia RE, Italia