Più che “esperienza” il viaggio della memoria è una formazione ed educazione che riguarda i sentimenti ma soprattutto la realtà; una realtà che non si comprende realmente finché non si mette piede e non si calpesta il terreno su cui sono stati commessi quegli atti disumani.
È difficile potersi immedesimare nelle persone che si trovavano in quel luogo e provare a sentire ciò che hanno provato ma sicuramente la tristezza, l’angoscia, l’ansia, ti restano dentro per sempre dopo questo viaggio.
Vedere tombe, campi immensi ricoperti di lapidi, disegni di bambini che avrebbero dovuto unicamente divertirsi ed essere spensierati, che avrebbero dovuto avere il diritto di vivere come stiamo vivendo tutti noi, la nostra felicità, la nostra tristezza, i primi amori, le prime delusioni, tutto questo e molto altro gli è stato tolto, e l’unica “colpa” che avevano era quella di essere nati nella “famiglia sbagliata”.
Pensare che ci siano state delle persone che sono sopravvissute ti fa riflettere sul tipo di forza che abbiano potuto avere, è assurdo.
Cecilia Casini – 5F Liceo Artistico G. Chierici
