Il diverso fa paura, deve starmi lontano, non è come me, è inferiore a me.
Posso fare di tutto al diverso: disumanizzarlo, deportarlo, torturarlo, lasciarlo morire, ucciderlo, eliminarlo, cancellarlo.
Non farlo più esistere, perché tanto sono meglio io, lui è un pericolo.

Mi chiedo se emotivamente sia possibile, da parte dei criminali, sopportare di uccidere a cuor leggero. Scusati da una ideologia marcia.
Sì, ho scoperto che è possibile.

Mi chiedo come sia possibile uccidere una neonata di pochi mesi, un bambino con mille curiosità e pieno di tenerezza, un ragazzino ai primi amori, due genitori con una famiglia, una nonna con una storia. Scusati da una ideologia marcia.
Sì, ho scoperto che è possibile.

Non è un uomo, è facile.

Sono stata particolarmente colpita nel campo di Sachsenhausen da una foto di un bambino posta nel luogo in cui è stato ucciso con una pallottola alla testa.
Quel bambino aveva gli occhi di mio fratello, pieni di sogni e di gioia. Gli occhi che solo un bambino può avere. Uccisi in pochi secondi.

Ricordiamoci che può accadere di nuovo, a tutti, ai nostri fratelli, genitori, amici, conoscenti. Tutti, allo stesso modo potremo essere coloro che sparano ai fratelli, genitori, amici, conoscenti di qualcun altro.
Sono già state versate abbastanza lacrime nella storia dell’umanità.
Non lasciamo che sia possibile un’altra volta.

Eleonora Montanari – classe 5F, Liceo Scientifico Gobetti, Scandiano