Questa esperienza ha aumentato in me la consapevolezza di ciò che accaduto, uomini, donne e bambini sono stati uccisi, torturati e privati di una vita di gioia e felicità.
Hanno passato le pene dell’inferno solamente perché erano ebrei, persone normali ma di una religione diversa, reputati inutili e di intralcio nella società.
Oggi, 3 marzo 2023, abbiamo visitato il campo di Terezin, in questo luogo ha regnato la fine della vita di persone e per altre è stato solo il primo passo verso il cammino della morte, una morte crudele e senza senso.
Una morte psicologica e fisica, che ha portato gli uomini a desiderarla, così da evitare quella sofferenza continua a cui erano sottoposti.

Ilaria Caiti – 5 I Liceo Moro

Affacciati sugli spazi del dolore e della morte