In questo viaggio abbiamo visto tanti posti, uno più toccante dell’altro e ciò che mi ha fatto riflettere, che mi ha interessato e che mi ha fatto immaginare e capire quello che hanno vissuto le persone nel passato.
Il secondo giorno soprattutto, durante il quale siamo andati a Terezin, mi ha particolarmente colpito, perché ho potuto vedere come l’essere buono non esisteva, come non contavano i diritti di un essere umano e non contava nemmeno se eri un bambino, una donna o un anziano.
Vedere questi posti mi ha fatto capire quanto l’uomo può spingersi a fare del male e come tutto da fuori può non sembrare rilevante, ma quando entri nella storia, nelle testimonianze, nei luoghi dove tutto è accaduto, comprendi che in realtà è successo davvero e per quanto ci si provi ad immedesimare in queste situazioni, non si può minimamente avvicinare al terrore, alla paura che hanno provato le vittime
In questi giorni mi sono appunto chiesta: “come hanno potuto fare questo? come ha potuto il regime Nazista stare bene dopo aver fatto del male a delle persone innocenti? e come ha potuto continuare a vivere?”
Per me non c’è una spiegazione, perché vedere le condizioni in cui si dormiva, la grandezza della camera a gas o delle camere punitive o delle stanze utilizzate per fare l’autopsia dei corpi, penso che neanche l’essere più cattivo al mondo meriterebbe tutto ciò che è accaduto.
Queste vicende faranno sempre parte della nostra storia purtroppo e nessuno potrà cambiarle, ma spero che adesso o in futuro nessuno arriverà mai a determinate azioni e che tutti noi possiamo NON essere indifferenti a ciò che è intorno a noi, per una società migliore.

Michela Sarno – 5H Galvani Iodi

Il monumento dei bambini del villaggio di Lidice