Chiudo gli occhi: immagino bambini giocare col pallone,
le loro mamme che si divertono con le trecce delle femminucce
l’orchestra suona un balletto allegro, ho quasi voglia di danzare
sotto questo sole che, a tratti scotta, ma è piacevole.
Ad un tratto un rumore accecante mi distrae dai miei pensieri, apro gli occhi e davanti ho luogo pieno, pieno di ricordi ma un vuoto incolmabile

Gianluigi Macrì, Istituto Filippo Re