Ogni volta che si trattava il tema dell’Olocausto a scuola, in famiglia o con gli amici, ho sempre provato un senso di grande rabbia, quasi di distacco, cosa che mi ha sempre dato fastidio di me. Sono fatti talmente surreali e incredibili i quali nonostante tutti sappiano che questi eventi siano accaduti realmente finché non si viene a contatto con le persone che li hanno vissuti o non si visitino i luoghi che hanno ospitato queste atrocità è difficile comprenderli a pieno.
Oggi 03/03/2023 ho finalmente compreso, o almeno per quel che ci è possibile, quando quelle persone abbiano sofferto tra quelle strette mura.
Il campo di concentramento di Terezin è meno “conosciuto” rispetto ad altri, come Auschwitz, Dachau, Mauthausen, Sachsenhausen, … come è in parte giusto che sia.
Ma a mio parere è bene ricordare anche un luogo dove sono state uccise 5, 10 persone dai nazisti guidati dalla loro malata ideologia. A Terezin ne sono morte ben più di 10 e nonostante fosse meno conosciuto come campo di concentramento, l’effetto che suscita credo sia per tutti il medesimo.
Ho riflettuto molto riguardo al termine “memoria”.
Questo viaggio infatti serve per immedesimarsi per quanto possibile nei prigionieri dei campi, non basta essere lì e guardare e ricordare, bisogna, a parer mio, uscire da quei campi con un milione di domande, informarsi e essere CURIOSI, cosa che a molti manca oggigiorno.
Sono entrato nel campo di Terezin e nel ghetto e ne sono uscito, un tempo questo era quasi impossibile.
Questo è solo un esempio di quanto sia importante la memoria di quegli eventi che fanno parte della nostra storia.
Niccolò Zanichelli – 5F Liceo Artistico G. Chierici
