Daniel dopo aver visitato i vari musei nazionali che omaggiano le vittime di Ravensbrück
Sono entrato nella zona delle celle di prigionia, la mia attenzione si è soffermata principalmente sul tributo alle donne francesi; una installazione rappresentante una palla di legno che fuoriesce da un muro, distruggendolo.
Al centro di questa palla spiccano 5 medaglioni di metallo raffiguranti donne che si tengono per mano e la Rosa di Ravensbrück (fiore creato appositamente per ricordare tutte le donna passate in questo campo).
“Come un colpo di fulmine la palla mi ha fatto emozionare, mi ha lasciato con un momento di riflessione… di voglia di andare avanti, di voglia di Vivere. Forse anche quelle donne in quei momenti bui hanno avuto i miei stessi sentimenti.
Sentimenti che travolgono, trascinano, vivono nei nostri cuori.
Forse le mie parole non rendono, per questo lascio un pensiero finale: “Non si può vivere senza aver capito o vissuto il passato”
Daniel M. – 5B Istituto Motti – Reggio Emilia