Istituto Silvio d’Arzo, Montecchio Emilia (RE) – 2018

Rolando
Rosi

Rolando Riccardo Giovanni Rosi nasce il 17 dicembre 1908 alle 10.00 a Sant’Ilario d’Enza da Guglielmo e Zinani Emilia, fratello di Vasco e Gina.

A 5 anni rimase orfano di padre e, insieme al fratello, iniziò a elemosinare. Molto spesso erano i contadini del luogo a sfamarlo semplicemente con pane e polenta. A 8 anni dovette lavorare per mantenere la sua famiglia; gradualmente affrontò i lavori più pesanti da bracciante agricolo a fornaio, carrettiere, infine manovale edile.
Una grande testimonianza della sua bontà e generosità ci viene offerta dalla famiglia Gambetti.
Quando i fratelli Gambetti vennero chiamati in guerra Rolando si offrì di aiutare la famiglia amica a coltivare il terreno, senza chiedere nessuno stipendio.
Lavorando con i muratori avvertì il richiamo del Partito comunista: lui che non aveva mai letto un libro, capì la necessità della lotta antifascista che altri compagni conducevano. Il 1° maggio 1944 si arruolò nella 77esima brigata SAP intitolata ai fratelli Manfredi. Mentre lavorava per i Gambetti a notte fonda usciva con Tino e Nando Gualerzi a fare propaganda nei centri abitati del luogo.
Il 22 novembre del 1944 fu arrestato insieme ai fratelli Gualerzi durante il massiccio rastrellamento a Sant’Ilario e portato alla caserma SD di Parma dove venne torturato. Nonostante il grande dolore dalla sua bocca i tedeschi non cavarono una sillaba. Assieme ai suoi compagni venne trasferito l’11 gennaio 1945 a Mauthausen, portato poi a Gusen 2 il 1 febbraio dello stesso anno. Fu animato in mille modi dai compagni, ma tanta era stata la tortura che il morale non rinsavì. Ormai la sua fine era segnata: infatti il 7 marzo 1945 colpito da dissenteria fu strangolato.
Scrive Piero Iotti “Sempre nel lazarett, il giorno stesso in cui vi entrai, un italiano mi chiese: da dove vieni tu? Da Reggio Emilia… Uno di Reggio è morto due giorni fa e si è raccomandato di farlo sapere, si chiamava Rosi Rolando… Disse proprio così: cognome e nome, Rosi Rolando.” Prima di morire cercava disperatamente uno di Sant’Ilario, forse per un ultimo abbraccio. Così oggi 13 gennaio 2018 noi siamo qui a ricordarlo.

Cugini Gabriele, Gilioli Ilaria, Monti Mattia

Rolando Rosi

Via Imperiale, 21, 42049 Castellana RE, Italia