“Oggi fa caldo rispetto al solito, per questo con i miei amici ho deciso di andare in piscina, vicino a casa mia, nella fortezza di Terezin. È un luogo strano, mio padre lavora lì, ma non ho ancora capito che lavoro faccia lì. Mi ha detto che si occupa di eliminare delle persone pericolose per tenermi al sicuro.
Siamo in acqua a giocare a palla, un mio amico me la sta passando, se la prendo senza farla cadere abbiamo vinto il gioco. La palla è in aria, siamo col fiato sospeso per qualche secondo, quando uno sparo distrugge la nostra tensione. Proviene dal muro accanto a noi, quello che separa noi dal luogo di lavoro di papà. Rimaniamo un attimo sbigottiti, perdo il gioco. Silenzio, ma noi siamo agitati, è tutto normale. Sono solo ebrei”.
Abbiamo provato ad immaginare come potrebbe essere stata la vita dei bambini, figli dei nazisti che vivevano nella fortezza. È strano pensare alla presenza di due vite parallele, una normale e una terrificante, in uno stesso luogo, divise solo da un muro.

Anna Borghi, Alessia Ferraro, Rita Solidea Orlandini, Benedetta Laura Montermini – 4B Liceo Ariosto

Il disegno realizzato dalle ragazze dell’Ariosto per accompagnare il loro sforzo di immaginazione.