Istituto Silvio D’Arzo, Montecchio Emilia (RE) – 2019
Umberto
Montanari
Montanari Umberto è nato il 6 aprile 1896 a Montecchio Emilia (RE) ed era residente in piazza Vittorio Emanuele III, oggi piazza Mazzini 1, a Cavriago; era sposato con Rosalia Gualerzi dalla quale ebbe cinque figli…
Montanari Umberto è nato il 06 aprile 1896 a Montecchio Emilia (RE) da Francesco e Olimpia Giglioli ed era residente in piazza Vittorio Emanuele III, oggi piazza Mazzini 1, a Cavriago; era sposato con Rosalia Gualerzi dalla quale ebbe cinque figli: Aurelio, Alfa, Ida, Olimpia ed Edmondo. Nel tempo libero coltivava la passione per la fisarmonica.
Umberto prende parte alla Prima Guerra Mondiale come caporal maggiore e viene successivamente promosso a sergente; alla fine della guerra viene posto in congedo illimitato.
Il 9 settembre 1938 parte come lavoratore volontario alla volta della Germania, dove rimane fino al primo novembre 1939, data nella quale è registrato il suo ritorno in patria; durante questo periodo lavora come garzone, mugnaio e manovale presso Artoni Gina a Villa Cadè.
Il 9 ottobre 1940 Umberto ottiene un permesso, grazie al quale il 13 novembre 1940 arriva a Berlino, città nella quale fino al 17 agosto 1943, lavora come manovale.
Probabilmente a seguito dell’armistizio firmato dall’Italia l’8 settembre del ’43, Umberto viene fatto prigioniero in quanto Italiano presente in Germania, poiché dall’11 ottobre 1943 al 24 gennaio 1944 si attesta la sua presenza presso il campo di lavoro di Niederschelden, in provincia di Coblenza.
Il 5 settembre dello stesso anno il nome di Umberto compare ancora nei registri del campo nel quale rimane fino al giorno della sua morte, avvenuta il 9 marzo 1945 probabilmente a causa di un bombardamento subito dalla fabbrica in cui era costretto a lavorare, un’acciaieria a Charlottenhütte.
Forse avrebbe potuto tornare in Italia, ma il fatto che si trovasse in un campo di lavoro in Germania dimostra il suo “No” ad una possibile collaborazione con il nazifascismo.
È sepolto a Francoforte sul Meno nel cimitero militare d’onore.