Dover posare un fiore nel posto che più ti segna è davvero difficile, perché ti rendi conto di voler avere milioni di fiori da poter lasciare in ogni posto, ma ciò non è possibile.
La decisione di lasciarlo nell’esatto luogo in cui il medico delle SS decideva la sorte dei nuovi arrivati al campo l’ho presa pensando a come una persona possa, con una così estrema facilità, con una sola inclinazione del pollice, indirizzare verso la morte delle persone umane, uguali a lui, che senza un vero motivo si ritrovavano a dover affrontare la peggior tortura mai esistita.
Quella tortura che ha consumato l’esistenza di milioni di poveri innocenti.
Quella tortura che mai più potrà essere dimenticata.

Un infinito viaggio nell’infinita memoria.

Domenico Bianco