Martedì pomeriggio sono stato a Lidice, dove ho visitato il museo e ciò che è rimasto del villaggio.
Un numero ineffabile di persone è stato ucciso senza motivo durante la guerra, ma il massacro del 10 giugno 1942 è stato un evento completamente diverso da tutti gli altri.
Il villaggio è stato scelto sostanzialmente a caso ed è stato raso al suolo. E quando non era rimasta anima viva in tutto il paese, anche i morti sono stati presi di mira: le salme sono state esumate, saccheggiate e distrutte. Questo aspetto mi ha colpito più di tutti gli altri: non bastava la brutalità, si è aggiunta anche l’irrazionalità.

Alessandro Bellini – 5A, Liceo scientifico B. Russell

Una classe del Viaggio della Memoria davanti al Monumento ai bambini di Lidice