Istituto Silvio D’Arzo, Montecchio Emilia (RE) – 2019
Vittorio Mariani
Vittorio Mariani nasce il 27 ottobre 1921 a Reggio Emilia da Adelmo e Cesira Cocconcelli. A differenza dei genitori contadini, lavora come fornaio.
Vittorio Mariani nasce il 27 ottobre 1921 a Reggio Emilia da Adelmo e Cesira Cocconcelli. A differenza dei genitori contadini, lavora come fornaio. Dopo aver fatto la leva militare e trascorso un periodo di congedo, viene chiamato alle armi l’11 gennaio 1941. Due giorni dopo viene arruolato nel 21° settore fanteria mobilitata. Inizia a combattere il 6 aprile 1941. Il 21 giugno dello stesso anno si sposa con Nanda Bigi, con la quale mette al mondo il figlio Gianni. Il 13 luglio 1942 torna nell’esercito.
Del suo periodo di permanenza sotto le armi non ci è pervenuto alcun dato, fino alla cattura, avvenuta il 12 settembre 1943 e seguita dalla detenzione nella città di Bromberg. Il 20 agosto 1945, a causa delle difficili condizioni di vita, si spegne, ammalatosi di tifo addominale.
87.030 sono i morti militari dopo l’armistizio secondo il rapporto “Morti e dispersi per cause belliche negli anni 1940-45”. Il motivo per il quale abbiamo scelto di fare questo laboratorio è di dare un nome e un volto almeno ad uno di questi numeri. Da studenti, molto spesso accettiamo passivamente le informazioni che i nostri professori ci forniscono senza rifletterci adeguatamente. Questo laboratorio ci ha permesso di andare oltre i freddi documenti e di scoprire delle storie.
Oggi vi abbiamo raccontato la storia di Vittorio Mariani.
Dopo aver scritto tutte le date e gli avvenimenti macroscopici che abbiamo riesumato dai documenti ci siamo soffermati in particolare sull’ultima data della sua vita: 20 agosto 1945.
Agosto 1945, non febbraio o marzo: agosto. Vittorio è morto dopo la fine della guerra. È morto dopo che le porte dei campi erano state aperte. È morto quando già tutta l’Europa esultava e poteva riaprire le finestre senza preoccuparsi dei bombardamenti.
Quello che i documenti non ci hanno permesso di scoprire è con che stato d’animo lui si sia spento, forse esultando insieme ai suoi compagni, forse stremato, forse pensando alla sua terra e alla sua famiglia.
Quello che abbiamo cercato di fare durante queste ore è stato di dare voce a questo uomo, che ha lottato fino all’ultimo e, sperando di aver raggiunto il nostro obiettivo, posiamo un piccolo monumento in suo onore.
Fabrizio Orlandelli, Antonio Aiello, Patrick Menozzi, Ilaria Gilioli