Non tutte le persone percepiscono l’importanza degli errori commessi in passato, perché non avendo vissuto i fatti storici in prima persona faticano a comprenderli fino in fondo. Il viaggio della memoria ha l’obiettivo di indurci a soffermarci su eventi dolorosi della nostra storia recente, di stimolare in noi la riflessione e allontanarci da tutto ciò che è superfluo, per riuscire ad immergerci “anima e corpo” in questi terribili avvenimenti.
Durante questo viaggio siamo stati sollecitati a riflettere sull’atteggiamento di ignavia e disinteresse adottato dagli Stati vicini rispetto a quello che stava succedendo in Germania e in Polonia durante gli anni del nazismo; le altre nazioni facevano finta di niente, ma tutti sapevano, sapevano cosa stava succedendo, come sarebbe andata a finire. E ancora oggi si tende a negare l’evidenza: la storia si ripete e il passato dovrebbe servire da monito per quello che facciamo nel presente. Ogni giorno passiamo con indifferenza in mezzo alle discriminazioni, agli abusi, alle violenze, alle barbarie che non troveranno mai giustizia. Tutti noi ci lamentiamo, ma non facciamo nulla per cambiare, siamo passivi di fronte alla realtà che produce effetti negativi sulla società, nonostante la storia ci abbia insegnato che una scelta può fare la differenza.
Un esempio lampante di ciò sono i Giusti tra le nazioni, che hanno intrapreso un percorso che andava controcorrente, rischiando persino la vita affinché giustizia fosse fatta. I Giusti si possono considerare eroi mondiali e meritano di essere ricordati per l’eternità. Noi giovani abbiamo il compito di portare avanti la loro memoria, con sensibilità e maturità, sperando che in futuro ci possano essere ancora eroi di questo calibro, perché ne abbiamo e ne avremo sempre un estremo bisogno.
Sensazioni: qui vediamo un treno arrivato e sempre da qui dobbiamo fare in modo che lo stesso treno, quello dell’umanità, riparta con un carico di consapevolezza e speranza, portata nel mondo da tutti voi ragazzi e non, rappresentando nel quotidiano il rispetto della nazionalità – religione – usi e costumi di tutti!
Auschwitz è stato anche molta paura, sembra che qui si sia fermato il tempo forse è meglio così, ricordandoci che l’uomo può diventare una bestia assetata di sangue senza un perché!
Allora ragazzi gridiamo al mondo con grande forza “Mai più!”
Un momento unico, un’esperienza condivisa fra le principali autorità religiose e civili di Reggio Emilia. È quello vissuto ieri dal Viaggio della Memoria 2018 di Istoreco, l’istituto storico di Reggio Emilia, che da qui a inizio marzo porterà in Polonia quasi 1.100 studenti delle scuole superiori della provincia in tre turni distinti, per visitare i campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau e la città di Cracovia.
Ieri tre pullman con quasi duecento fra ragazze e ragazzi hanno raggiunto il luogo simbolo dell’Olocausto, uno dei pochi nomi che già da solo porta con sé valanghe di significati ed emozioni, Auschwitz-Birkenau. Con loro il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, il vescovo della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla monsignor Massimo Camisasca, il rabbino Beniamino Goldstein della comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e l’imam Yosif El Samahy, in rappresentanza delle comunità islamiche di Reggio Emilia. Le autorità sono state inviate da Istoreco ed hanno tutte accettato la chiamate, contribuendo a realizzare un momento unico di dialogo, un’esperienza mai proposta a livello italiano.
Lo spunto è partito dal tema generale del progetto. Nel 2018 il Viaggio della Memoria è dedicato ai Giusti fra le Nazioni, persone non ebree che durante la guerra hanno salvato la vita a ebrei. In molti casi guidati dai loro precetti religiosi. È il caso di tanti albanesi che negli anni del conflitto nascosero ebrei in fuga, ricordati dalla mostra “Besa – Un codice d’onore”, allestita da Istoreco nella sinagoga di Reggio Emilia nei mesi scorsi. O dei giusti fra le nazioni cattolici Gino Bartali, campionissimo del ciclismo, e del sacerdote cavriaghese don Enzo Boni Baldoni, che durante la guerra, parroco nell’Appennino reggiano a Quara, ha dato ospitalità a diverse famiglie ebree in cerca di riparo e di una possibilità di scappare dall’Italia.
Così ieri rappresentati civili e religiosi si sono ritrovati insieme, per oltre otto ore hanno visitato i due complessi sotto un vento gelido e un termometro che ha sfiorato i meno 10 gradi, testimonianza efficacissima di cosa fosse il campo all’epoca. E dopo la lunga esplorazione di un luogo dove si trovano le ceneri di oltre un milione di persone, in gran parte sterminate solo per la loro provenienza “razziale”, il grande gruppo – circa duecento persone ieri – si è ritrovato per una riflessione condivisa.
Si è parlato della necessità di riflettere e a volte di scegliere il silenzio, e ci si è anche interrogati sulle responsabilità dell’uomo e dell’Europa: la Germania, la nazione più avanzata nella scienza e nella cultura, è la stessa nazione che ha generato Auschwitz e una programmazione così spietata del genocidio. Visti gli ospiti, inevitabile anche una riflessione sulla responsabilità divina. “Dov’era Dio?”, hanno chiesto dal pubblico. “Forse dovremmo chiederci dov’era l’uomo, l’uomo occidentale, prima di tutto”, hanno ragionato i tre rappresentanti religiosi. “Ma la risposta potrebbe non piacerci”. Infine si è discusso sul valore e sull’importanza di esperienze come i Viaggi della Memoria, strumento di conoscenza e di condivisione, strumento con cui comprendere il passato e avere gli strumenti per capire che persone vorremo essere domani.
Il Viaggio della Memoria 2017 a Berlino vi saluta. Il 10 e 11 aprile al teatro Ariosto di Reggio Emilia si sono tenuti gli ultimi due incontri del percorso del Viaggio, un percorso iniziato in autunno con i primi momenti formativi, proseguito con la posa delle pietre d’inciampo, la mostra sugli immigrati militari italiani, gli altri approfondimenti tematici e soprattutto con la testimonianza di Mirella Stanzione, sopravvissuta al campo di Ravensbruck.
Fra febbraio e marzo oltre mille reggiani hanno visitato Berlino in tre settimane consecutive, ventuno pullman alla scoperta di storie, luoghi e persone legate al periodo della guerra, del regime nazista e della resistenza. Lunedì e martedì l’ultimo atto, un doppio incontro con Giacomo Notari e Giacomina Castagnetti, due resistenti di Reggio Emilia, che hanno raccontato la loro esperienza a pochi giorni dal 25 aprile, la Festa della Liberazione.
Alla fine, dopo gli applausi, ogni ragazza e ogni ragazzo del Viaggio ha ricevuto un libro che riassume tutto il viaggio. Le foto sono di Andrea Mainardi, scattate nelle varie tappe. I testi sono dei viaggiatori, estratti del diario di viaggio dei giorni berlinesi, quello che potete leggere su questo sito. È un pensiero doveroso per i veri grandi protagonisti di questo cammino, i ragazzi, i docenti, le scuole. E per i primi sponsor del Viaggio: le famiglie stesse.
Sono stati mesi lunghi, intensissimi, tanto faticosi quanto piacevoli da vivere insieme. Grazie, c’è poco altro da aggiungere. Se non: “ci vediamo l’anno prossimo”. Nel 2018 andremo a Cracovia e Auschwitz/Birkenau, le grandi manovre sono già partite, in autunno ci saranno i primi aggiornamenti.
Il Viaggio della Memoria di Istoreco ringrazia i suoi principali sostenitori: gli studenti e le famiglie reggiane. Li ringrazia donando un piccolo libro a ogni viaggiatrice e ogni viaggiatore dell’edizione 2016, che ha portato 1.100 persone in visita a Praga, Terezin e Lidice. Rappresenta una novità per il Viaggio della Memoria. Per la prima volta il Viaggio ha documentato tutto il proprio percorso e ha voluto poi donare questa documentazione ai viaggiatori. Un dono doveroso, visto che gli studenti delle scuole superiori reggiane e le loro famiglie sono il principale sostenitore del Viaggio. Senza volontà di figli e genitori di partecipare al Viaggio, e di pagare per farlo, il Viaggio non esisterebbe.
Testimonianza di Giacomina Castagnetti e Giacomo Notari, Reggio Emilia
Due date a scelta: Lunedì 10 oppure martedì 11 aprile 2017, Teatro Ariosto Reggio Emilia ingresso ore 9.00 – inizio iniziativa ore 9.30 – fine iniziativa ore 11.30 Appuntamento per tutte le classi partecipanti al Viaggio
Provincia di Reggio Emilia, aprile 1945: Giacomo ha 17 anni. Giacomina ne ha 19. Partecipano alla Resistenza contro i fascisti italiani e contro i nazisti tedeschi. Sono Partigiani. Come migliaia di giovani donne e uomini in tutti i paesi europei occupati. Le dittature in Italia e in Germania hanno portato a un disastro totale. Ma fra il 1943 e il 1945 alcuni ragazzi si ribellano. Hanno visto l’8 settembre, hanno vissuto i mesi della clandestinità e hanno lottato per la Liberazione. Vogliono costruire un mondo nuovo.
Questo sito fa uso dei cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo nella navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. AcconsentoPrivacy & cookie policy
Privacy & cookies
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.